‘Luci e oscurità’, Maria Beatrice Coppi espone all’Accademia delle Arti e del Disegno

(da gonews.it – 30 settembre 2016)

Dal 1 al 31 ottobre 2016 l’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, presso la Sala delle Esposizioni in Via Ricasoli n.68, angolo Piazza San Marco, ospita la mostra dell’artista Maria Beatrice Coppi dal titolo “Luci e oscurità”, curata da Domenico Viggiano, Segretario Generale dell’Accademia delle Arti del Disegno. Una selezione di cinquanta opere che presenta nitidi richiami alla classicità, i cui soggetti, cavalli, centauri, figure del mito, eroi armati o le divinità del pantheon greco-romano, evocano armonie antiche e nelle quali frequente è il ricorso al tema della battaglia, della lotta interiore tra bene e male.

 

Maria Beatrice Coppi ha voluto che questa esposizione fiorentina fosse fortemente improntata alla presenza di elementi quali la luce e l’oscurità, elementi che scandiscono l’umana percezione visiva: “È il theatrum mundi quello che appare a chiunque si avvicini all’arte di Beatrice Coppi: il racconto di una ricerca interiore che non si pone limiti. Il gioco euristico dell’esistenza viene qui riproposto nei toni pacati, così come in quelli dolorosi, attraverso la forma ed il colore che marcano le tele e si trasferiscono negli affreschi per arrivare persino nelle plasticità della statuaria” commenta Domenico Viggiano.

Il percorso della mostra procede attraverso composizioni dai toni eterogenei: cavalli in fuga che si liberano verso orizzonti sconosciuti, battaglie che costellano le quotidiane tribolazioni, la luce che conduce alla conoscenza, l’emozione di un volto antico, costituiscono elementi cardine di una trama unitaria. Il tema dell’uomo, nella sua complessità ed interezza fisica, metafisica ed esistenziale è al centro di ogni composizione così come presente è anche il binomio tra corpo e anima, materia e spirito, razionalità e sentimento, mito e verità.

 

Cristina Acidini, Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, afferma che “il fervore espressivo di Maria Beatrice Coppi si caratterizza specialmente per il talento inventivo nell’uso delle tecniche artistiche, che sono ben rappresentate in questa mostra. Non solo la lunga e intensa esperienza artistica della Coppi, ma anche la formazione nel restauro (acquisita nella benemerita Università Internazionale dell’Arte di Ragghianti e di Baldini) le mettono a disposizione un ampio ventaglio di possibilità, dalle più comuni alle più elaborate e rare. Per la solidità e la fermezza delle figure umane, simboliche o ritrattistiche, sono prescelte la scultura in pietra e gres e la pittura naturalistica, quest’ultima così inserita nel solco della tradizione da avvalersi della difficile e nobile tecnica dell’affresco, appresa durante il percorso formativo in restauro. Una ricerca tutta speciale ha poi permesso alla Coppi di creare teste di vetro soffiato, con inclusioni colorate e d’oro, da accompagnare al bronzo: il risultato è singolare, per l’evidente fragilità del materiale e la rarità dello specialismo richiesto nel progetto e nell’esecuzione”.

 

Dopo gli studi classici, Maria Beatrice Coppi si dedica alla pittura e successivamente alla scultura ed alla ceramica, appropriandosi di diverse tecniche espressive: la ceramica a lucignolo e a lastra, il gres policromo, smaltato e con chamotte, la scultura su pietra, il bronzo, nonché il vetro soffiato, per approdare poi all’affresco che esalta attraverso un’attenta sensibilità alla luce e un’elevata tensione poetica, perché come lei stessa afferma: “Ho sempre avuto sete di apprendere e sperimentare tutte le tecniche e le materie: olio, tempere, pastelli, pennello, spatola, affresco, tele, tavole, terre e scultura, nella consapevolezza che sempre c’è da imparare da tutto e da tutti”. Maria Beatrice Coppi ha seguito l’esempio dei suoi maestri dai quali ha appreso le tecniche ed ha poi proseguito libera nell’espressione; tra essi, certamente, è stata significativa l’influenza di Salvatore Cipolla, ritenuto uno dei più importanti scultori e ceramisti italiani scomparso nel novembre 2006 a Sesto Fiorentino.

 

La mostra resterà aperta fino al 31 ottobre 2016 con i seguenti orari: da martedì a sabato: ore 10.00 – 13.00 / 17.00 – 19.00 domenica: ore 10.00-13.00 Lunedì chiuso. Ingresso libero.

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